Questo blog è nato per volontà del Comitato VIVA LA COSTITUZIONE
Veneto, che ha espresso fin dall’inizio, coerentemente con il Comitato
Nazionale la volontà di dar vita a un movimento aperto a tutti i cittadini che
vogliono passare dall’indignazione all’azione per lo scempio che si sta
cercando di fare della nostra Costituzione con un colpo di mano estivo.
Crediamo che questa mobilitazione, come altre, siano occasioni per
riappropriarsi della politica, per troppo tempo assimilata alla politica di
partito.
I movimenti in Italia sono tanti e tenaci: dai vari “NO” (NO-TAV,
NO-DAL MOLIN, NO MUOS, ecc.), ai movimenti Acqua Bene Comune, alle associazioni
e movimenti ecologisti e moltissimi altri.
La difesa della Costituzione è un obiettivo unificante che
racchiude tutti i NO e tutti i SÍ parziali che i movimenti esprimono. Se
vengono annullate le garanzie costituzionali, come una valanga, autoritarismo,
disuguaglianze, abolizione di diritti, spesso già annullati di fatto, si
riverseranno sull’intero sistema legislativo.
Sta cominciando a farsi strada la consapevolezza che la politica
partitica è morta, anche se non sepolta, e che si può e si deve passare ad una
nuova era della res publica.
A macchia di leopardo, macchie ancora piccole ma significative, stanno
emergendo esperienze nuove, sperimentazioni interessanti che, come tutte le
sperimentazioni, possono produrre
rilevanti passi avanti come inevitabili fallimenti. Siamo probabilmente
in una fase dove unificare queste esperienze e dare sostanza al far politica in
modo diverso e nuovo è ancora un traguardo, per essere ottimisti, non
immediato.
VIVA LA COSTITUZIONE come molte altre iniziative e movimenti sorti
per reagire allo scempio promesso e purtroppo molto vicino della Costituzione,
sono occasioni preziose per sperimentare forme alternativa del “far politica”
che possano distruggere quel cancro insinuante e devastante in un Comunità che
è la difesa degli interessi di “parte”.
Un mix di ideologismo ereditato dal XX secolo, di una cultura sociale
e religiosa di ancor più antica origine, di familismo italico, di interessi
insinuatisi nella cosa pubblica e di utilizzo da parte dei poteri forti dello
strumento “partito”, hanno irrigidito e fatto degenerare la vita politica e la
capacità della comunità di essere protagonista delle proprie scelte sociali e
politiche.
La difesa della Carta Costituzionale è fondamentale, non per
considerarla immodificabile, ma per ricreare, o creare tout court, un tessuto
comunitario, sociale, politico che riparta da una Carta che è stata espressione
dell’unità nazionale dopo due Guerre Mondiali e decenni di totalitarismo e cominci
a dar vita a un patto sociale nuovo e aggiornato alle crisi, ai drammi e alle
possibilità dei tempi.
Solo una politica non di Parte ma una politica considerata come
Bene Comune può essere all’altezza di questa sfida.
Roberta Radich
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