domenica 11 agosto 2013

Attraversare le appartenenze: la difesa della Costituzione per una politica “Bene Comune”


Questo blog è nato per volontà del Comitato VIVA LA COSTITUZIONE Veneto, che ha espresso fin dall’inizio, coerentemente con il Comitato Nazionale la volontà di dar vita a un movimento aperto a tutti i cittadini che vogliono passare dall’indignazione all’azione per lo scempio che si sta cercando di fare della nostra Costituzione con un colpo di mano estivo.
Crediamo che questa mobilitazione, come altre, siano occasioni per riappropriarsi della politica, per troppo tempo assimilata alla politica di partito.
I movimenti in Italia sono tanti e tenaci: dai vari “NO” (NO-TAV, NO-DAL MOLIN, NO MUOS, ecc.), ai movimenti Acqua Bene Comune, alle associazioni e movimenti ecologisti e moltissimi altri.
La difesa della Costituzione è un obiettivo unificante che racchiude tutti i NO e tutti i SÍ parziali che i movimenti esprimono. Se vengono annullate le garanzie costituzionali, come una valanga, autoritarismo, disuguaglianze, abolizione di diritti, spesso già annullati di fatto, si riverseranno sull’intero sistema legislativo.
Sta cominciando a farsi strada la consapevolezza che la politica partitica è morta, anche se non sepolta, e che si può e si deve passare ad una nuova era della res publica.
A macchia di leopardo, macchie ancora piccole ma significative, stanno emergendo esperienze nuove, sperimentazioni interessanti che, come tutte le sperimentazioni, possono produrre  rilevanti passi avanti come inevitabili fallimenti. Siamo probabilmente in una fase dove unificare queste esperienze e dare sostanza al far politica in modo diverso e nuovo è ancora un traguardo, per essere ottimisti, non immediato.
VIVA LA COSTITUZIONE come molte altre iniziative e movimenti sorti per reagire allo scempio promesso e purtroppo molto vicino della Costituzione, sono occasioni preziose per sperimentare forme alternativa del “far politica” che possano distruggere quel cancro insinuante e devastante in un Comunità che è la difesa degli interessi di “parte”.
Un mix di ideologismo ereditato dal XX secolo, di una cultura sociale e religiosa di ancor più antica origine, di familismo italico, di interessi insinuatisi nella cosa pubblica e di utilizzo da parte dei poteri forti dello strumento “partito”, hanno irrigidito e fatto degenerare la vita politica e la capacità della comunità di essere protagonista delle proprie scelte sociali e politiche.  
La difesa della Carta Costituzionale è fondamentale, non per considerarla immodificabile, ma per ricreare, o creare tout court, un tessuto comunitario, sociale, politico che riparta da una Carta che è stata espressione dell’unità nazionale dopo due Guerre Mondiali e decenni di totalitarismo e cominci a dar vita a un patto sociale nuovo e aggiornato alle crisi, ai drammi e alle possibilità dei tempi.
Solo una politica non di Parte ma una politica considerata come Bene Comune può essere all’altezza di questa sfida.

Roberta Radich

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